L’amplificatore è un dispositivo indispensabile per tutti gli amanti del settore audio: sia che si tratti di un semplice stereo che di un sistema Home Cinema, la riproduzione nitida e pulita dei suoni è un fattore fondamentale. Può capitare, però, che si manifestino delle problematiche di varia natura. Un esempio molto comune di malfunzionamenti legati a questa tipologia di dispositivi, è il clipping. Cosa succede al proprio amplificatore in questi casi? Vediamolo insieme.
Amplificatore in clipping: cosa significa?
Quando un amplificatore va in clipping, il problema è facilmente avvertibile: comunemente questo disturbo si percepisce come un suono gracchiante, tipico nel momento in cui si alza in maniera eccessiva il volume.
Questo fenomeno può danneggiare il diffusore acustico, in quanto vi è una maggiore permanenza di energia nel cono del woofer. Normalmente la riproduzione prevede un costante sollevamento e abbassamento del cono, invece, quando l’amplificatore va in clipping, questo movimento si blocca. Cosa significa? Il cono non si riabbassa subito, ma mantiene quella posizione rialzata per alcuni millisecondi. Questo fa si che i componenti subiscano un riscaldamento, dovuto ad un – passatemi il termine – “ristagno” di corrente che non dovrebbe esserci. È proprio questa situazione che rischia di causare dei danni ad alcuni pezzi del nostro impianto audio. Questo fenomeno è dovuto alla modifica che avviene nel segnale: la fase elettroacustica prevede la presenza di un’onda sinusoide che, in caso di clipping, si trasforma invece in un’onda quadra.
Perché si verifica il clipping?
Il clipping può verificarsi per diverse ragioni. La prima riguarda l’errata regolazione degli amplificatori. Un ottimo consiglio in questo senso, può essere quello di non mettere mai questi dispositivi al massimo. Il clipping può avere anche origine da un’alimentazione non confacente all’impianto: anche un basso voltaggio ed un basso amperaggio possono essere la causa di questo fenomeno. Infatti, se l’alimentazione non è adeguata, non sarà in grado di assicurare un corretto funzionamento del dispositivo, per cui la tensione d’uscita sarà deformata. Un altro motivo è legato alla regolazione, anch’essa sbagliata, del bass boost, ovvero quel componente che va ad agire esclusivamente sulla banda bassa.
Con il termine “gain” si indica il regolatore di livello di ingresso. Non è un volume ma, come dice il nome, è un guadagno. Questo significa che il suo scopo è quello di stabilire un collegamento tra il segnale in uscita dalla sorgente con il preamplificatore, riuscendo a portare un aumento rispetto al segnale originario. Un aumento eccessivo di questo elemento può anch’esso portare alla comparsa del clipping: non regolatelo al massimo, onde evitare spiacevoli complicazioni.
Alcuni modelli, proprio per evitare questa problematica, hanno una spia apposita, che segnala quando è il caso di abbassare il volume, gain e il bass boost, riuscendo così ad intervenire prima che si verifichino dei guasti e/o delle rotture dei componenti del nostro amplificatore.
Conclusioni
Un amplificatore in clipping può essere dovuto a diverse cause. Fortunatamente accade spesso che questa distorsione sia dovuta a cause facilmente gestibili, prima tra tutte una forzatura eccessiva. Un ottimo consiglio è quello di non “caricare” mai eccessivamente l’amplificatore, e di stare attenti al suono. Nel momento in cui si percepisce una riproduzione distorta del suono, è bene verificare le impostazioni del nostro dispositivo, e regolarlo di conseguenza.
Nel 90% dei casi si tratta solo di un’errata regolazione degli amplificatori: niente paura, quindi. Per evitare il clipping occorrerà solo prestare un po’ di attenzione in più, mettendo in atto qualche piccola precauzione.